mercoledì 17 marzo 2010

COHEED & CAMBRIA - Year of the Black Rainbow (2010)


E' davvero un peccato che la carriera dei Coheed & Cambria sia stata un fuoco di paglia, perché le premesse per diventare uno dei nomi di punta del progressive rock internazionale c'erano davvero. Come succede in questi casi, però, magari lo diverranno ugualmente (visto la loro crescente popolarità), ma, come per i Porcupine Tree*, per i motivi sbagliati.

E allora vediamoli questi motivi. Dopo aver intuito con grande abilità e lucida preveggenza quello che sarebbe stato il post-hardcore progressivo degli anni Zero, partendo dalle solide basi poste dagli At the Drive-In e avendo preceduto di un anno l'esordio dei Mars Volta, ciò che resta di valido dei Coheed & Cambria sono solo i primi due album. Testimonianza di una maturità precoce destinata a spegnersi gradualmente e forse per sempre. Dopo l'exploit iniziale, i Coheed & Cambria si sono infatti bruscamente frenati e adagiati su un hard rock fantascientifico, totalmente privo di varietà tematiche e trame complicate.

Con Year of the Black Rainbow - quinta opera del gruppo che torna indietro al primo capitolo della saga The Amory Wars - non si intravede nessun progresso musicale. Voglio dire, se la musica la si ascolta con attenzione e non come mero sottofondo, ad essa si chiederà di stupirci e intrattenerci con trovate per lo meno fuori dal coro dell'ovvietà. Da qualche anno a questa parte con i Co&Ca ciò non avviene e, specialmente con gli ultimi due album (questo compreso), le composizioni sono di una piattezza preoccupante. La band capitanata da Claudio Sanchez sta cioè producendo un anonimo hard-metal-pop tirato via e molto, molto ripetitivo, che di progressive ha ben poco, tanto che le canzoni ti scivolano via addosso come fanno quelle degli ultimi Rush.

Inoltre, ascoltando bene la maggior parte dei pezzi - come ad esempio The Broken**, When Skeletons Live, World of Lines o Here We Are Juggernaut - sembra che la musica dei Coheed & Cambria si sia involgarita, cioè abbia preso una piega negativa che ha spostato il suo target di pubblico in maniera brusca. In pratica questa è musica che, dai giovani alternativi americani, nerd, emo e compagnia, può passare benissimo il testimone ai camionisti che guidano attraverso le highways americane, al sottofondo per i bar frequentati da trucidi motociclisti e alle pubblictà per le evoluzioni dei wrestler. Musica muscolare e non cerebrale.

www.coheedandcambria.com

* A questo punto mi viene un dubbio...che l'etichetta Roadrunner sia un Re Mida al contrario e che tutto ciò che tocca diventa m3£d@?

** Comunque il suo video è molto bello (potete ammirarlo di seguito)


The Broken

coheed and cambria MySpace Music Videos

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