martedì 11 febbraio 2014

F.O.E.S - Ophir EP (2014)


Il nuovo gruppo da tenere d'occhio arriva da Liverpool e, dopo aver letto un'intervista dove i F.O.E.S (Fall of Every Sparrow) dicono di essere stati paragonati a Oceansize, Karnivool e Cave In, capirete che l'ascolto è stato obbligato. L'EP Ophir fa quello che ci si aspetterebbe da un solido debutto: stuzzica la curiosità e ci lascia con grandi speranze per il futuro. Le cinque tracce promettono benissimo e fanno intravedere un grande potenziale.

Nel disco prevalgono i toni dark, in un connubio tra post hardcore e post rock, anche se la melodia non manca. I brani hanno una struttura formale abbastanza convenzionale dove, ad una strofa che serve ad introdurre l'atmosfera generale, segue ritornello aggressivo e, talvolta, un breakdown nel finale. Questo è l'unico punto sul quale dovrebbero lavorare maggiormente i ragazzi e cioè rendere più variegati i loro pezzi, aperti a soluzioni più complesse. Si sente che potrebbero arrivare a vette ben più ambiziose, ma diamogli tempo.

Ancora è presto per dirlo, ma Sewn to the Sail & Unknown si prepara ad essere una delle migliori canzoni dell'anno: con le sue chitarre arpeggiate e il lavoro di batteria ineccepibile di James Lorenzo è pronta per raccogliere l'eredità di Oceansize e Million Dead. The Writing on the Wall e The Four of Oxblood contrappongono ritornelli impetuosi ad un'esposizione strofica quasi accessibile ed onirica. Ningyo cresce poco a poco come uno standard post rock fino ad esplodere in un vortice di chitarre. The First Rook To Flea As The Thunder Rolls In chiude in modo quasi pacato con una sottile tensione mantenuta costante per tutto il pezzo, come fosse un'epica ballad. Come detto Ophir offre ottimi spunti, presenta una band appena formata ma già in crescita e con la strada verso la maturità a portata di mano.

www.facebook.com/fallofeverysparrow

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